19.09.2012
Da qualche giorno nel panorama politico legnanese ha fatto
la sua comparsa Fiamma Tricolore, il movimento neofascista fondato da Pino
Rauti, che si è subito presentato: prima annunciando l’apertura della sua sede
legnanese (ma dove?, non ci è dato sapere ...) poi con l’impegno ufficiale
contro l’insediamento abusivo rom nel quartiere San Paolo, culminato con
l’annuncio ufficiale che venerdì 21 settembre alle ore 18.00, sempre al San
Paolo, si svolgerà la preannunciata manifestazione con relativo presidio. Chi ha lasciato la porta aperta, permettendo ai neofascisti
di prendere in mano e strumentalizzare così la situazione rom a Legnano? Una
Lega Nord elettoralmente bastonata sopratutto a San Paolo e perciò ormai
defilata, sostituita da un Movimento a 5 Stelle, che si sta dimostrando
veramente per quello che è ... molto
fumo, niente arrosto e niente politica. Avvio facile per i neofascisti della
Fiamma e brutta situazione per una città decorata con medaglia di bronzo al
valor militare per la guerra di liberazione e che ha dato il suo alto
contributo di sangue, con i suoi valorosi partigiani, Mauro Venegoni e Giuseppe
Bollini in testa, con i suoi deportati della Tosi nei campi di concentramento
...
In questa situazione, però, la cosa più sconcertante e
triste è che nè i sindacati, nè la nuova amministrazione comunale, sindaco in
testa, nè i partiti di maggioranza, che la sostengono e che si dichiarano di
centrosinistra (ma che di sinistra non hanno niente), non abbiano detto e fatto
finora assolutamente nulla di concreto contro l’affacciarsi e l’installarsi sul
nostro territorio cittadino del più bieco neofascismo razzista e xenofobo.
Le uniche voci, che per ora si sono sentite contro, sono quelle delle forze componenti il gruppo consiliare della Sinistra Legnanese e dell’ANPI. Sono tutti capaci di fare quello che, con una definizione forte ma veritiera, viene da chiamare “l’antifascismo della domenica”. Che senso ha sventolare le bandiere, commemorare il 25 aprile e i suoi martiri, la lotta partigiana e altro se poi in una situazione come questa non si dimostra concretamente il proprio impegno antifascista, che da sempre è parte fondante del patrimonio ideale e costituzionale della nostra Repubblica e della nostra città di Legnano? L’antifascismo non si deve dimostrare solo nelle ricorrenze e nelle sedi dei circoli, ma sempre, con un concreto e costante impegno quotidiano, se necessario, anche nelle piazze, per la democrazia e per la libertà di tutti i cittadini.
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